La nostra storia 3 - ALPINI SOLBIATE

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La nostra storia 3

….e gli anni passano, i bimbi crescono, le mamme imbiancano……

Arriviamo al 1995, la perdita di Fernando ci rattrista come quella di tutti gli altri, ma la sua in modo particolare perché è vero che tutti insieme siamo forti , ma ci deve essere sempre qualcuno che tiri le fila e lui era uno di questi, un pistone in un motore da sei cilindri; in questa occasione si decide di fissare al Lazzaretto una lapide con le foto di tutti i soci defunti negli anni, con la dicitura “ sono solo andati avanti”.
In quell’anno siamo impegnati nella preparazione del pranzo, in occasione del 30° di sacerdozio del parroco don Luciano.
Siamo così impegnati per gli altri che ci dimentichiamo di noi stessi, tanto da non ricordarci l’ inaugurazione della nostra sede. La stessa viene organizzata, dopo 5 anni dall’utilizzo, il 14 Aprile del 1996 alla presenza di tutte le autorità civili, militari e di sezione.

In occasione delle celebrazioni del 20° di fondazione del gruppo, si tiene il concerto della Banda di Capolago alla sera del sabato, nella Chiesa del Sacro Cuore; mentre sono ricevuti  in Municipio la domenica mattina per la sfilata, tutti i gonfaloni dei comuni della valle a cui appartengono i soci iscritti al gruppo. ( 1998)

Dopo aver collaborato con l’Amministrazione Comunale nella progettazione della nuova area delle feste di Via S. Vito, abbiamo anche il privilegio di inaugurarla, nel mese di giugno del 1999.
Nell'’occasione, è stato un impegno del gruppo anche l’acquisto di tutto l’arredamento, frigoriferi e fornelli per il completamento della struttura.

L’inizio del nuovo secolo e millennio ci vedono impegnati nella sistemazione delle pavimentazioni della sacrestia e dell’altare alla chiesa del Lazzaretto.
Altro grosso sforzo economico e lavorativo è  in quell’anno è l’acquisto del nuovo tendone ( Lire 20.000.000) da utilizzare nell’area delle feste, in alternativa al sempre più oneroso noleggio.
Anche l’organizzazione dell’annuale festa alpina comporta un notevole impegno economico e lavorativo ma gli introiti, ci consentono di finanziare nel corso del 2001 anche il restauro del paliotto, in scagliola, dell’altare maggiore (datato 1660) e la vetrata superiore raffigurante San Gregorio Papa, al quale è intitolata la chiesetta del Lazzaretto.

Nel 2002, la generosità di alcune famiglie alpine e simpatizzanti solbiatesi, fa sì che vengano posizionate le vetrate artistiche sulle finestre laterali; entrando, a destra si trova l’immagine di San Maurizio patrono degli Alpini e, a sinistra, la resurrezione (“Noli me tangere”)
I maestri carpentieri e saldatori del gruppo realizzano la cancellata  che riproduce le geometrie e i disegni del portone in legno, in questo modo si favorisce l’aerazione della chiesa quotidianamente.
Il gruppo finanzia i lavori di restauro del quadro più prezioso della parrocchia per renderlo visibile alla Comunità.
Nella Santa Notte di Natale, l’Associazione Combattenti e Reduci, assegna il “Premio della Bontà” al gruppo Alpini, che prontamente lo devolve integrandolo a Suor Regina Colombo, missionaria solbiatese in India dal 1948.


Ne è passata di acqua sotto il ponte……….

Venticinque, sono gli anni trascorsi e per segnare il tempo nasce l’idea di mettere il cippo nel giardino esterno del Lazzaretto con l’incisione su cristallo della “Preghiera dell’Alpino”. Nella foto la benedizione data dal Parroco Don Emilio Sorte affiancato dal Sindaco Alpino Antonello Colombo.



La sera dell' 11 ottobre 2003, in occasione dei festeggiamenti del 25° anniversario, una grande commozione ci aveva invaso quando il Coro Monterosa aveva intonato le parole del “Signore delle Cime” : all’appello ne mancavano 20 di noi .
Un pranzo dal ”Rubin” a Fagnano e poi la consegna dei riconoscimenti, dopo i discorsi di rito, il tutto con l’armonia dei canti e la gioia di stare insieme come agl’inizi di questa avventura..
I soci all’appello sono 52, mentre i simpatizzanti 25.

Il giugno 2004 è un mese funesto, ci lasciano: il papà di Andrea; Mario, Don Mario Mascheroni, il socio Giuseppe Longhin e l’indimenticabile amico Sandrino Giudici, tanto cari a noi alpini.

Nel 2006 si riprendono i lavori di rifacimento del tetto del portico del Lazzaretto e viene riaperta una finestra chiusa due secoli prima per mantenere una promessa fatta.


Un socio, alla morte, aveva delegato la famiglia a donare una cospicua somma di denaro per realizzare la vetrata artistica della finestra originale.
Dopo attenti studi e progetti, si definì di riprodurre su vetro la visita Di San Carlo Borromeo ai malati di peste.
San Carlo era ai tempi, presumibilmente della costruzione del Lazzaretto, l’allora Arcivescovo di Milano, da cui dipendeva la Parrocchia di Solbiate.
I lavori si sono ultimati nel giugno 2008, e durante la festa annuale è stata benedetta.
In ottobre si svolgeranno le celebrazioni del 30°anno di vita del gruppo……….

Domani sarà un altro giorno, ma ognuno di noi porterà nel cuore la storia di un “vissuto” che è già storia e di cui, ognuno di noi, è stato protagonista.

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